La comodità in bicicletta: storia della Poltrona Wassily

 

La Poltrona Wassily di Marcel Breuer fu realizzata ispirandosi al telaio di una bicicletta.

A volte, anche per quelli che sono capolavori dell’arte e del design, l’ispirazione può derivare da oggetti di uso comune. Solo in taluni casi però, l’ispirazione nasce da un oggetto molto particolare e diverso rispetto al risultato: come accadde per la Poltrona Wassily di Marcel Breuer, che la storia del design ormai riconosce come ispirata da… una bicicletta.

Poltrona Wassily: dalle due ruote a una poltrona

Può sembrare strano che l’origine di un oggetto comodo e statico come una poltrona sia un oggetto scomodo e dinamico come un bicicletta: ma Marcel Breuer era un genio rivoluzionario, sia per quel che riguarda il design di interni (basta pensare alla Sedia Cesca, che rivisita radicalmente il concetto di sedia sbalzo), sia per l’architettura. La sua ricerca puntava a oggetti che fossero belli nel contesto in cui venivano inseriti e sull’utilizzo di materiali nuovi.

Dopo aver comprato una bicicletta Adler, Breuer rimase impressionato dalla solidità del materiale del telaio, costruito in tubo di acciaio, e decise di testarne le capacità nell’ambito dei mobili per interno. Nel 1925 il designer ungherese era il direttore del laboratorio del legno del Bauhaus di Dessau, ma nella Poltrona Wassily il legno è bandito: costruì il telaio in tubi di acciaio nichelato e piegato, che non riuscì a procurarsi dalla Adler (che si rifiutò di fornire il materiale), e che si fece preparare dalla Mannesman (che lavorava da diversi decenni l’acciaio per usi industriali con tecniche all’avanguardia).

Mentre l’acciaio costituiva il telaio del prototipo della Poltrona Wassily, per la seduta e per lo schienale Marcel Breuer puntò sull’eisengam, un filato di cotone trattato con cera e paraffina e sottoposto a un processo di calandratura che lo rende particolarmente resistente e rigido: una distanza di anni luce dal classico cuoio, il materiale più utilizzato fino a quel momento per la realizzazione delle sedute di design.

Dopo la produzione del prototipo nel 1925 la Poltrona Wassily (identificata con la sigla Modello B3) viene aggiornata nel 1927, con la scelta di un singolo tubo metallico, ripiegato diverse volte, che va a costituire il telaio: in questo modo Marcel Breuer evitava la presenza di saldature, che erano un punto di debolezza strutturale ed esteticamente poco gradevoli.

Poltrona Wassily: creata per Kandinsky?

La leggenda vuole che la Poltrona Wassily prenda il suo nome da Wassily Kandinsky, famoso pittore che avrebbe commissionato la poltrona per la sua abitazione: in realtà Kandinsky vide la poltrona già realizzata e ne apprezzò il design, tanto che Marcel Breuer ne realizzò una copia per l’amico pittore. Il nome “Wassily” fu attribuito a questa poltrona decenni dopo la sua creazione, creando una sorta di “paternità” che in realtà non esisteva affatto. Questo non toglie che la linea di questa poltrona è unica nel panorama del design moderno, e da questo deriva il suo successo, che porta a tutta una serie di nuove interpretazioni della poltrona stessa, che proseguono anche ai giorni nostri.

La Poltrona Wassily è un classico del design di interni e della scuola Bauhaus: su UrbanLife design potrai trovare riproduzioni di alta qualità di questa e delle altre opere di Marcel Breuer.

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